C’è un libro più recente di Kundera che vale la pena non dimenticare, non fosse altro che per un paio di aneddoti che riporta, con quel tono sarcastico, un po’ nero, sempre adulto e spesso sospeso tra romanzo e saggio che contraddistingue in qualche modo la sua scrittura. Meno dirompente e iniziatico di quella leggerezza dell’essere che nel testo originario

La lingua scritta sembra destinata a una progressiva e inarrestabile desuetudine. Sarà anche vero che complessivamente non si è mai “scritto” così tanto: il numero di pagine web è esorbitante e la crescita negli anni più recenti è stata esponenziale. La messaggistica poi è eccessiva. Questa, tuttavia, è una angolatura controluce, che non consente di guardare nitidamente allo scenario attuale

C’è questo nuovo fenomeno a Napoli del salumiere che fa i panini con o senza mollica (sai che novità), ha fatto il botto su tiktok, racconta questa storia di riscatto: licenziato da dove lavorava, apre una sua salumeria assieme al “magnate delle discoteche italiane” e da allora c’è sempre fila. Racconta che fa circa mille panini al giorno e il

Nel centro storico di Napoli è stato ripristinato l’accesso pedonale ai Decumani superiore e inferiore, ricavando uno spazio tra i tavolini dei locali. Si ricorda che si può procedere solo in fila indiana e a senso unico. In direzione duomo per chi cammina sul decumano inferiore e in direzione Port’Alba per chi si infila nei tribunali in direzione opposta. Domani

Il rinvenimento a Ulduk, in Iraq, di una tavoletta di argilla risalente a oltre cinquemila anni fa potrebbe cambiare in maniera significativa il corso della storia, da quella antica a quella più recente, così come finora la abbiamo conosciuta e interpretata. La tavoletta riporta, infatti, con dovizia di particolari, il racconto di una delle prime e più decisive invenzioni dell’umanità:

I taralli sono ormai tutti senza pepe. Non c’è più rum dentro al babà. Così vanno bene per tutti, dice. Così non hanno più senso per nessuno, piuttosto. Non ci si capacita più, mancano troppi punti fermi. Cresci sicuro che il macellaio all’angolo ha la carne migliore, magari di un allevamento suo, che il supermercato é il male, il McDonald

Aleksandr Dugin é un signore russo con barba trasandata, denti irregolari e aspirazione profetica. Va ripetendo a piè spinto il concetto centrale intorno al quale ruota la sua quarta teoria politica. Sostiene, lungamente ascoltato oltre che ispirato da salvatori della patria e umanisti indiscussi che vanno da Putin a Erdogan, da Le Pen a Salvinim, un punto essenziale. Presto saranno

“Macerie. Quando uscimmo dai rifugi riscaldati a petrolio, le venuzze rosse dei nostri occhi trovarono ovunque solo macerie. La navata laterale della Chiesa dei Miracoli era crollata in un colpo. La nostra era stata, invece, una decadenza progressiva, con cedimenti scanditi nel tempo. I nostri corpi portavano ora il peso stanco di infiniti pranzi, divenuti l’unico appuntamento quotidiano con la

Deve essere capitato con l’avvento degli sms: brevi, essenziali, con riduzioni delle parole in forme talvolta abominevoli. Oppure sarà successo con la diffusione di facebook: uno legge solo quello che conferma la propria opinione già da prima, con buona pace del confronto e dello spirito critico. No, con Tiktok no, quando è arrivato era chiaro che tutto si era già

Imboccare Netflix e prendere “The Social Dilemma” un po’ documentario, un po’ drama, protagonisti sono ex personaggi di primo piano delle principali società nel settore digitale (Google, Facebook, Instagram tra gli altri). Nel tempo hanno maturato senso critico e ora denunciano l’eterogenesi dei fini di strumenti nati per collegare e ora sempre più usati per spiare, elaborare dati, determinare comportamenti