É beeeelo questo romanzo se sei in fase adolescenziale anche a cinquant’anni e la pace nel mondo. Così viene più facile che ti riconosci nella protagonista che è la migliore dell’universo ma quello non la capisce, niuno la capisce, puerina. Propeto come le adolescenti di siempre e la rivoluzione. Lei, solo lei, invece, lei sì che li capisce questi ragazzi

A Ischia Ponte uno dei migliori ripari da una pioggia improvvisa è nel Palazzo dell’Orologio. Da Imagaenaria, che conserva quell’aura attrattiva tipica delle librerie indipendenti e così differente dai meri negozi di libri. Si finisce per avvicinarsi, cercare e portare con sé anche titoli che non avresti immaginato. Le Assaggiatrici di Rosella Postorino, per esempio. Un libro che avrebbe tutte

Di nomi Se per un romanzo, un racconto, un post, c’è da scegliere un nome di donna bella in modo inusuale, da innamorarsi più che da fiaccare i fianchi, c’è una scelta azzeccata e ricorrente. Quasi naturale. Sarà per il suono della parola, per la radice che richiama una condizione di benessere, sarà perché al sommo poeta e al canto

Sulla Cina, capace di costruire un ospedale con mille posti in 10 giorni e di usare il riconoscimento facciale a scuola, per controllare attenzione e produttività degli studenti. Sul paese asiatico più popoloso del mondo, che detiene oltre il 5% del debito pubblico statunitense, sta realizzando il più alto numero di investimenti in Africa, ha installato macchine robotiche nel settore

Chi conosce Antonio Vastarelli non si sorprenderà se il suo alter ego letterario ha i panni di un cronista ironico, un poco scanzonato, ma soprattutto che non scende a compromessi e se serve litiga con tutte le redazioni con cui ha a che fare. Così è Arturo Vargas di “Dieci piccoli napoletani”, romanzo nero di esordio, con il titolo e

La figlia di Craxi non gli è stata a fianco ad accudirlo quotidianamente ad Hammamet, al contrario; non esiste nessun figlio di dirigente di partito che é andato in Tunisia e si è intrattenuto filmando il leader socialista della Milanodabere e come queste molte altre pagine della sceneggiatura del film nulla hanno a che vedere con la stretta cronaca degli ultimi

I film nipponici, é noto, richiedono pazienza, mente sgombra e attenzione. Così é anche per ritratto di famiglia con tempesta, bella pellicola “scritta, corretta e diretta” dal maestro Kore–Eda Hirokazu, come recitano i titoli di testa. E questa ironia resta poi sottesa per tutto il film, con aneddoti e piccoli accadimenti di vita quotidiana che risultano universali, vissuti ad ogni

Si deve essere divertito molto Georges Simenon a navigare per il Mediterraneo. Ne ha fatto articoli ben pagati, tanto più che pare non fosse propenso a far nulla senza che ne derivasse un ritorno. Ne ha quindi ricavato un libricino che li raccoglie “Il mediterraneo in barca”, corredato da allettanti foto di viaggio. Resta che quando ci si diverte molto

Non basta lo scamone di primissima scelta, i pelati più saporiti, la cipolla ramata di Montoro, la pazienza e tanta buona volontà per fare bene il ragù. E come funziona in cucina, così al cinema. Ci sono film da vedere perché hanno attori capaci, registi sperimentati, sceneggiatori sicuri, musiche delle mani più sapienti. Se poi provano a raccontare un pezzo

Meglio vederlo senza averne letto molto. C’è modo così di avvertire dapprima il leggero fastidio di un titolo che appare come volutamente accattivante, nell’accostamento di due termini inconciliabili, vizio e speranza, salvo poi ricredersi e non per la svelata paternità della citazione: é di Giorgio Scerbanenco, scrittore, come riporta la pellicola al principio, in esergo. Più per qualche cosa d’altro.