Appunti Berlinesi

aprile 17, 2011

Il Tacheles ha perso lo spazio a terra, ma sopravvive all’offerta di 40milioni per farci una banca o un hotel a cinque stelle, l’eroico proprietario pare che nessuno sappia chi sia. Dentro ci sono ragazzi accoglienti e opere varie, alcune molto interessanti, altre palesemente dozzinali.
il Baxpax è molto più di un ostello (come gli altri in Europa, meno in Italia) e puoi provare colpi improbabili a biliardo e rischiare che vada bene, al B Flat capita che suonino gruppi jazz locali tecnicamente impeccabili ma ingegneri nell’animo, con l’improvvisazione tutta premeditata e mai una nota storta e una scala alta, che suonerebbero scomposte agli animi abbottonati. Viene voglia di fare un rutto, ma meglio uscire e cambiare. Tra le prostitute nella zona centrale (che pagano le tasse e indossano cinturoni di riconoscimento) ce n’è una molto carina e con uno spiccato senso dell’ironia (where can we eat something? You can eat me…I’m looking for steakhouse, kartoffen.. I am a kartoffen, Ok, it was a pleasure, No, wait, it will be a pleasure). L’Helter Skelter è un ostello meglio posizionato e come tutti ha nella gentilezza e nell’accoglienza la prima cifra distintiva. Nel quartiere turco di kreuzberg, lungo Orian strass ci sono a pochi passi il locale turco Cake dove si balla fuori tempo e poco più in là un pub molto punk dal nome familiare: Franken.
Il verde è assai diffuso, nel parco Tiergarten c’è di tutto e tanto è a misura di bambino: dalle arrampicate alle pareti, ai bagni quasi sempre coi fasciatoi, agli spettacoli. Gli italiani che incroci a Berlino hanno visi belli, fanno feste e tirano tardi a suonare mentre una ragazza non smette di ballare il tip tap, o entrano in uno di quei posti occupati e risistemati con gusto a ballare musica contemporanea, tra la decadenza, il vintage e l’ironia, come il Rosi’s.

Rosi’s – Berlino

O ancora sono lì a studiare crostaceologia o qualcosa del genere, per capire come procede l’evoluzione e ribadire ai tedeschi che loro sono bravi, ma se capitano in competizione con chi vien dall’Italia è bene che non stiano a sottovalutare. A Berlino se scoprono che sei italiano viene fuori subito lo psiconano, “Berluscone” e ti ridono di gusto, qualcuno aggiunge che come politico e corrotto, ma come donnaiolo è ok, allora pensi che forse non siamo così distanti e l’Europa, bene o soprattutto male, veramente si può fare.
A Berlino ovunque c’è gente che va in bici, da nessuna parte c’è la sensazione di pericolo. Ovunque puoi arrivare con i mezzi pubblici e per le strade difficilmente trovi un minimo di traffico. Ovunque c’è varietà di persone (ma i turchi non sono in verità integrati, fanno vita soprattutto tra loro) e da nessuna parte c’è gente a indicare col dito. A Berlino si respira un clima rilassato, Berlino è una Capitale che non se la tira. A Berlino se hai un’idea ci puoi provare (e in sette giorni ti danno tutti i permessi per iniziare). Tocca soltanto mantenere saldo il gusto per certa estetica e per il buon cibo e i suoi rituali perché in Germania non ce li hanno. Ed è poi vero che manca – spesso – il Sole e – quasi sempre – il mare. Ma per il resto a Berlino ci puoi vivere bene, a Berlino «ci puoi crescere i figli».

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