Napoli siccome immobile.

gennaio 4, 2011

Avere enormi potenzialità e non esprimerle é il peggiore degli sprechi. Napoli vive questa condizione da troppo tempo e le modalità con cui si appresta alle prossime elezioni non lasciano presagire niente di buono. Fioccano  candidature come se il problema fosse trovare una persona con poteri traumaturgici o buone aderenze in politica. Tra poco partirà la gara a chi ha la trovata più originale e più accattivante. Molte concentreranno il proprio raggio d’azione nell’area di Bagnoli, come negli ultimi decenni. Si respira un clima diffuso di sfiducia e di assuefazione, come gabbiani ‘senza più neanche il desiderio del volo’ si potrebbe dire parafrasando Gaber. Anche i media concentrano l’attenzione sulla contrapposizione tra persone, come se essere primo cittadino nella terza città d’italia fosse un affare quasi privato. Per proporsi alla guida di una città, di una regione, di un Paese é necessario sapere guardare lontano. É indispensabile avere un’idea precisa di quel che si intende fare, di quali sono i valori fondanti, i punti forti su cui si intende costruire un percorso e su quale sarà, auspicabilmente, quella città dopo cinque o dieci anni. Questo dovrebbe essere la politica: capacità di indicare una rotta in anticipo e guardando oltre i tempi brevi. In questa maniera se ne giova chi ci vive, le imprese che vi operano, gli investitori attuali e futuribili. L’incertezza é invece la condizione peggiore e non solo in economia. Se si aprisse un confronto tra le idee di Napoli potrebbe essere una buona occasione per spostare l’asse dalle diatribe tra singoli individui a questioni che riguardano l’interesse collettivo. L’idea di Napoli più lungimirante che ha preso forma in questi anni é parsa quella che Aldo Masullo indica a Claudio Scamardella nel bel lbro ‘Napoli siccome immobile’. Masullo vede Napoli come possibile capitale mondiale della Pace. Sede degli uffici deputati a cercare di dirimere le controversie e le guerre che infestano il Paese, che siano espressione degli organismi internazionali a ciò deputati. La città ha una posizione geografica adeguata, una storia di accoglienza degli stranieri come poche altre, una Università dedicata allo studio delle lingue Orientali di qualità e tante altre caratteristiche che ne consentono una candidatura forte e condivisa da tutte le espressioni della politica e della società civile, sul piano locale e nazionale. Di visioni come queste Napoli ha estrema necessità, per uscire dal diffuso torpore, recuperare una forma di sano orgoglio per la propria storia e la propria identità e provare a spiccare finalmente, di nuovo, il volo.

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